Ut stella preest lux. Epigrafia e architettura difensiva nell'ambiente precomunale di Ascoli Piceno tra il sec. XI e il sec. XII

Autori

  • Furio Cappelli Deputazione di Storia Patria per le Marche

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2533-2325/11825

Parole chiave:

epigrafia, torri urbane, vescovi, Barbarossa, Roma

Abstract

Nel Palazzo dell’Arengo di Ascoli Piceno, nel sud delle Marche, si conserva una epigrafe frammentaria del 1165 che era in origine pertinente a una casa-torre. Si tratta di una testimonianza nota agli storici locali già nel sec. XVII, ma indagata in modo superficiale, sia come espressione di una realtà urbana specifica, sia come riflesso di situazioni politiche e culturali di più ampio respiro. Essa rileva una chiara connessione con Roma su un piano ideale, ma anche su un piano di immediata concretezza, per via dello scisma in atto. L’epigrafe è inoltre il segno dell’affermarsi di un’architettura nobiliare che segue i modelli edilizi promossi dall’episcopato ascolano. I vescovi infatti, in assenza di autorità laiche, rafforzano le difese della città e creano residenze fortificate

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Pubblicato

2020-11-30 — Aggiornato il 2020-12-01

Versioni

Come citare

Cappelli, F. (2020). Ut stella preest lux. Epigrafia e architettura difensiva nell’ambiente precomunale di Ascoli Piceno tra il sec. XI e il sec. XII. I Quaderni Del m.æ.S. - Journal of Mediæ Ætatis Sodalicium, 18, 81–99. https://doi.org/10.6092/issn.2533-2325/11825

Fascicolo

Sezione

Saggi

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