La veritate che qua non se puote havere. Spionaggio, verità e apparenza nella guerra di Ferrara (1482-84)

Autori

  • Guido Antonioli

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2533-2325/11824

Parole chiave:

Spionaggio, diplomazia, Estensi, corte, parentela

Abstract

Questo saggio è incentrato sulla guerra di Ferrara (1482-84), combattuta tra il duca Ercole I d’Este e i suoi alleati da una parte, e Venezia dall’altra; verranno esaminati non tanto gli aspetti politico-militari del conflitto, ma principalmente l’attività di spionaggio, che appare molto intensa da entrambe le parti. La trasmissione di informazioni sensibili avviene a vari livelli: in primo luogo da parte della popolazione più povera, indotta dalla miseria estrema a vendere informazioni al nemico, e inoltre da parte dei prigionieri di guerra. Ad un livello più elevato le informazioni circolano grazie alla fitta rete di legami sociali e di parentele presente all’interno dei ceti dirigenti e della società di corte, e che il conflitto può indebolire, ma non cancellare; si crea così tra gli opposti schieramenti una “zona grigia” di contatti che rendono piuttosto permeabile e fluido il fronte di guerra

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Pubblicato

2020-11-30

Come citare

Antonioli, G. (2020). La veritate che qua non se puote havere. Spionaggio, verità e apparenza nella guerra di Ferrara (1482-84). I Quaderni Del m.æ.S. - Journal of Mediæ Ætatis Sodalicium, 18, 39–80. https://doi.org/10.6092/issn.2533-2325/11824

Fascicolo

Sezione

Saggi