Il diploma di Enrico V a Bologna
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2533-2325/14962Parole chiave:
Irnerio, Enrico V, Bologna, Comune, autonomiaAbstract
Il contributo analizza il contesto storico in cui si cala il diploma concesso dall’imperatore Enrico V a Bologna (1116) che la storiografia tradizionale considera l’atto di legittimazione della autonomia comunale della città. Pur sottolineando le analogie con gli atti di privilegio degli imperatori Salii ad altre città del regno d’Italia, la lettura sistematica di tali diplomi rileva subito le difformità della struttura diplomatica del documento ‘bolognese’ e permette di fare l’ipotesi che esso rappresenti (come era d’uso) una minuta informale e incompleta delle richieste presentate dai cittadini al sovrano, sulla base della quale la cancelleria imperiale avrebbe dovuto stilare il diploma ufficiale. La regolarità dell’atto è garantita dalla sottoscrizione di Irnerius iudex, la cui presenza lascia lo spazio a ipotizzare sue eventuali influenze nel confezionamento delle richieste da sottoporre alla tuitio di Enrico. Tuttavia l’esame diplomatistico della fonte rimastaci – che, va ricordato, non è il documento originale ma la sua trascrizione nel cartulario ufficiale del comune - permette di affermare che l’atto enriciano non sia perfectum e quindi è sostanzialmente privo di valore giuridico.
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